La Coppa d’Africa ha sempre qualche storia da raccontare, una sorpresa dietro l’angolo, un aneddoto extra calcistico. O, più banalmente, una finale impossibile da dimenticare (anche nella Coppa Campioni Africana). Come quella del 1992, che si gioca in Senegal dal 12 al 26 gennaio, giorno della finale. Di fronte, il Ghana, che nei quarti di finale ha superato il Congo per 2-1, e in semifinale la Nigeria, con lo stesso risultato, e la Costa d’Avorio. Quasi un derby, tra due Paesi vicini e all’epoca in buoni rapporti. Per gli ivoriani il percorso è stato un po’ più difficile: superano lo Zambia nei quarti solo ai tempi supplementari, e il Camerun in semifinale ai calci di rigore.
Così, allo Stade de l’Amitié, ossia lo Stadio dell’Amicizia della capitale del Senegal, Dakar, si affrontano nella finale della Coppa d’Africa il Ghana, già vincitore per quattro volte, nel 1963, 1965, 1978 e 1982, e la Costa d’Avorio, alla sua prima finale. Il palmarès, però, non deve ingannare. Quella Costa d’Avorio, infatti, poggia le proprie fortune su una eccezionale solidità difensiva. Tra le partite del girone e gli scontri diretti, si presenta all’atto finale con un solo gol subito. E un attacco che, dopo le tre reti rifilate a Congo e Algeria nel Gruppo C, si ritrova con le polveri bagnate. Quello del Ghana, invece, è un crescendo, nel Gruppo D vince contro Zambia ed Egitto con il minimo sforzo (1-0), ma poi supera di slancio sia Congo che Nigeria.
Nella finale – arbitrata da un ghanese, Badara Sené – hanno senza ombra di dubbio la meglio le difese. Tanto che, alla fine dei 120 minuti di gioco, la Coppa d’Africa non ha ancora un vincitore, con il risultato che rimane fermo sullo 0-0. Ci vogliono i calci di rigore per decretare il vincitore. Non bastano i cinque canonici, perché Costa d’Avorio e Ghana ne sbagliano uno a testa. Si va avanti ad oltranza. Rigore dopo rigore, il pallone si fa sempre più pesante, ma non sbaglia più nessuno. Dieci pari, si ricomincia il giro. Sul dischetto, per la Costa d’Avorio, torna Aka: rete. Per il Ghana è di nuovo il turno di Baffoe, che calcia debolmente alla destra di Gouamené, che si allunga e blocca. Finisce così, la Costa d’Avorio, per la prima volta, vince la Coppa d’Africa.