Accadde Oggi: Italia-Germania 4-3, la partita del Secolo

Accadde Oggi: Italia-Germania 4-3, la partita del Secolo

(Photo by Mario De Biasi/Mondadori via Getty Images)

17 giugno 1970, Stadio Azteca di Città del Messico. Semifinale dei campionati del Mondo. L’Italia affronta i vicecampioni del mondo della Germania Ovest davanti a oltre centomila spettatori. Gli azzurri, reduci da due spedizioni mondiali fallimentari, tornano a giocarsi il posto per la finale. Lo fanno dopo un avvio di torneo stentato, con una sola vittoria nel girone, quella dell’1-0 contro la Svezia. Nelle gare con Uruguay e l’esordiente Israele l’Italia non era andata oltre lo 0-0, attirandosi nuovamente le critiche della stampa. Ma il match dei quarti di finale, contro i padroni di casa del Messico, segna la svolta: 4-1. Una bella iniezione di fiducia per la sfida contro i tedeschi, comunque favoriti. Infatti, dopo aver dominato il proprio girone, la Germania Ovest aveva ribaltato ai supplementari i quarti di finale contro l’Inghilterra campione in carica.

Italia-Germania 4-3: La partita

L’Italia, campione d’Europa due anni prima, è quella di Gigi Riva e del dualismo Mazzola-Rivera. Ma anche quella di Valcareggi e del catenaccio all’italiana. Che, a sorpresa, passa avanti dopo appena otto minuti. Combinazione tra Riva e Boninsegna, botta mancina da fuori di Bonimba e il portiere Maier è battuto, 1-0. Lo scenario ideale per gli azzurri, che ora posso impostare una partita attendista. Resistere alle spallate offensive tedesche e ripartire in contropiede.

La partita è brusca, ruvida, specie se rapportata a quelle attuali. Nel primo tempo succede poco, l’Italia contiene con attenzione le bocche da fuoco germaniche, Müller e Seeler. Nella ripresa la Germania Ovest alza il baricentro e inizia un assedio dal quale fatichiamo a uscire. Albertosi è chiamato in causa più volte. Al 63′ il portiere del Cagliari esce alla disperata su Müller, lo ferma, la palla finisce a Overath che di testa a porta vuota colpisce la traversa. Un minuto dopo Beckenbauer è affossato in area di rigore, i tedeschi chiedono il penalty, l’arbitro Yamasaki lascia proseguire. Kaiser Franz dalla caduta rimedia una lussazione alla spalla, mentre il CT tedesco Schön ha appena compiuto la seconda (e ultima) sostituzione. Il capitano della Germania Ovest giocherà il resto della partita con il braccio fasciato.

L’assedio continua fino ai minuti di recupero, la cui concessione è evento eccezionale per l’epoca. Saranno “ben” due. C’è da recuperare parecchio tempo perso, compreso quello per il gol a gioco fermo di Muller, senza che nessuno si fosse accorto del fischio arbitrale.

91esimo, calcio d’angolo: colpo di testa di Seeler all’incrocio, Albertosi fa il miracolo e devia in corner. 92esimo. Grabowski riesce a effettuare il cross sul quale irrompe il milanista Schnellinger che riesce a battere Albertosi. Dopo oltre venti tentativi verso la porta nella ripresa, i tedeschi centrano l’1-1. Sconsolato, il telecronista Nando Martellini se la prenderà con il recupero “clamoroso”.

Italia-Germania 4-3, i supplementari

È nella mezz’ora di supplementari che la partita, finora semplicemente durissima, diventa leggenda. Tra errori difensivi e un duello oramai prettamente agonistico con l’abbandono di ogni tatticismo, la gara diventa un botta e risposta da cardiopalma.

Al 94′ la Germania Ovest passa con un gol di Müller, abile a sfruttare un errato tocco di Poletti, il quale non riesce a spazzare dopo un debole colpo di testa di Seeler. Ma dopo appena quattro minuti il difensore Burgnich trova a sorpresa il pari, su svarione difensivo tedesco dagli sviluppi di un calcio piazzato.L’Italia ora spinge e, a sessanta secondi dalla fine del primo tempo supplementare, passa addirittura in vantaggio. Assolo di Riva su assist dalla fascia di Domenghini, dribbling secco e sinistro micidiale: 3-2.

I tedeschi non si arrendono e al 110′ trovano il nuovamente il pari. Pallone scodellato in area da calcio d’angolo, sponda di Seeler, irrompe Müller che prolunga in tuffo trovando la rete e sorprende Rivera in copertura del palo. Albertosi si arrabbierà molto con il numero 14, subentrato a Mazzola all’intervallo, conscio che quell’errore poteva rivelarsi fondamentale per le sorti della gara.

Rivera, criticatissimo dalla stampa (in particolare da Gianni Brera), quasi schiacciato dal dualismo con Mazzola che implica un utilizzo part-time di entrambi, considerato troppo leggero e vanesio per stare davanti alla difesa. Eppure ha fatto la guerra nel secondo tempo, ma quell’errore sembra condannarlo nuovamente ad un’ondata di critiche. Per le leggi del destino, non poteva che esser lui l’eroe finale di questa storia.

Azione corale prolungata degli azzurri alla ripresa del gioco, ben undici passaggi di fila per guadagnare terreno. Strappo di Boninsegna sulla sinistra, palla rasoterra in area, arriva Rivera che tutto solo piazza il pallone di piatto e supera Maier. Italia-Germania 4-3, il resto è storia.