Il 21 ottobre 1953, in occasione dei 90 anni della Federcalcio inglese, i Tre Leoni sfidano una rappresentativa dei migliori calciatori d’Europa, a Wembley. Per l’Italia, c’è l’allora capitano della Juve, Giampiero Boniperti, che nel primo tempo segna una doppietta e porta avanti “The Rest”, che chiude in vantaggio (3-2) il primo tempo. Nella ripresa un rigore assai generoso fischiato dall’arbitro gallese fissa il risultato sul 4-4 finale. A nulla servono le vibranti proteste del portiere jugoslavo Beara e dello stesso Boniperti: sir Alf Ramsey insacca e finisce così.
Vero che era solo un’amichevole, ma all’epoca il concetto di amichevole, specie se davanti c’era l’Inghilterra, era decisamente relativo. E di certo non aiutò, a fine partita, l’omaggio della Federazione ai giocatori avversari: un orologio con scritto sul quadrante “England-The Rest”, in perfetto stile imperialista. Il mito dell’Inghilterra imbattibile, però, scricchiola, tanto che solo poche settimane dopo, il 25 novembre, Wembley diventa il teatro della prima grande debacle interna. La grande Ungheria, la squadra d’oro, l’arancysypat, passeggia sul mito, strapazzando i bianchi con un 6-3 senza appello.