Il 28 dicembre è una data da cerchiare e ricordare nel calendario del calcio italiano. Per lungo tempo France Football, a fine anno, svelava il vincitore del Pallone d’Oro. Che, per due volte nello stesso giorno, ha premiato due italiani, due campioni diversi ma egualmente amati.
Il 28 dicembre 1982, con 115 punti, davanti a tutti si piazza Paolo Rossi, trascinatore ed eroe della Nazionale Campione del Mondo in Spagna. Dietro di lui, il francese Alain Giresse e il polacco Zibi Boniek, da qualche mese compagno di squadra di Rossi alla Juventus. Determinanti, ovviamente, furono le prestazioni in maglia Azzurra. Torna dalla squalifica per il calcio scommesse giusto in tempo per riassaporare il campo, e con le sue reti porta l’Italia sul tetto del mondo. Dopo un avvio stentato, segna una tripletta nel 3-2 al Brasile, le due reti con cui l’Italia supera la Polonia in semifinale, e la rete del vantaggio in finale contro la Germania.
A Torino, la stagione successiva, ha difficoltà ad imporsi, la concorrenza è altissima, e Trapattoni lo usa spesso in un ruolo a lui poco congeniale. Grosso modo, quello che accadrà, qualche anno dopo, ad un talento decisamente più cristallino, ma incapace di diventare protagonista assoluto. Il suo nome è Roberto Baggio, forse, con Paolo Rossi, il campione più amato. Giocatore diverso, numero dieci di pura fantasia e intuito, sboccia alla Fiorentina e diventa grande nella Juventus, imponendosi come uno dei giocatori più forti al mondo.
Tanto che il 28 dicembre 1993, la giuria di France Football non ha grossi dubbi: con 142 punti si aggiudica il Pallone d’Oro, davanti a Dennis Bergkamp e a Eric Cantona. In quella stagione, Roberto Baggio aveva vinto da protagonista la Coppa Uefa, segnando una doppietta nella finale di andata contro il Borussia Dortmund. L’estate successiva, è quella del Mondiale di Usa ’94. Roberto Baggio trascina l’Italia fino alla finale, calciando alle stelle l’ultimo rigore degli azzurri nella lotteria della finale contro il Brasile.