Accadde Oggi: il Napoli festeggia il suo secondo scudetto
Il 29 aprile 1990 si gioca la 34ª ed ultima giornata della Serie A, e il Napoli si laurea, per la seconda volta, Campione d’Italia. La squadra di Alberto Bigon, per tutta la seconda parte della stagione, era stata costretta a rincorrere il Milan. L’aggancio ai rossoneri arriva alla 31esima giornata, per poi lanciarsi nello sprint scudetto. Fatale, alla squadra di Sacchi, fu la sconfitta in casa del Verona (1-2) che, di fatto, spiana la strada al titolo ai partenopei. In realtà, segni di cedimento erano arrivati già a marzo, quando il Milan aveva perso prima contro la Juventus e poi contro l’Inter, riaccendendo in modo inaspettato le speranze del Napoli.
Il duello, alla fine, fu tra le due stelle più luminose. Da una parta Marco Van Basten, che si laurea capocannoniere e, un mese dopo, trascina il Milan alla vittoria della Coppa dei Campioni, a Vienna, contro il Benfica. Dall’altra Diego Armando Maradona, che in estate era stato ad un passo da lasciare Napoli: il contratto con il Marsiglia era pronto per essere depositato. Ma il presidente Ferlaino lo convince a restare un altro anno sotto al Vesuvio, e dopo qualche titubanza ed aver saltato le prime partite della stagione, “El Diez” torna a macinare spettacolo e reti.
Napoli Campione d’Italia 1990: l’ultima giornata
L’ultima giornata di quel campionato, preludio dei Mondiali italiani, ci porta al San Paolo, dove il Napoli ospita la Lazio. I partenopei ci mettono poco a passare in vantaggio, con Baroni che supera Fiori e, di fatto, regala lo scudetto alla squadra di Bigon. Prima ancora delle pay tv, Ferlaino decise la trasmissione in chiaro della partita in tutta la città, un regalo per chi non era allo stadio. Il Milan, a San Siro, ospita il Bari, che resiste fino al 67′. Poi, Borgonovo apre la goleada, a cui si iscrivono Evani (2) e Donadoni. Sarà una vittoria inutile, perché i rossoneri, distanti due punti, non possono più raggiungere gli Azzurri. A Napoli esplode la festa, nel segno di Diego Armando Maradona.