Accadde Oggi: il calcio sbarca in TV (ma solo per pochi)
Il calcio scopre la televisione ben prima che gli italiani ne possano realmente godere. La Rai, infatti, trasmette su scala nazionale solo dal 1954, ma negli anni precedenti, come è facile immaginare, non mancarono gli esperimenti. Che riguardarono anche lo sport più amato e seguito del Paese, quella religione laica che è il calcio. Così, il 5 febbraio 1950, i fortunati abitanti di Torino poterono godersi in salotto il mirabolante e storico 7-1 del Milan sulla Juventus. Prima contro seconda, oggi l’avremmo chiamato big match, di certo il risultato fu qualcosa di inaspettato.
Di fronte ai 50.000 del Comunale di Torino, il Milan secondo in classifica passa in svantaggio dopo 13 minuti: sembra l’inizio di un libro già scritto. E invece no, perché i rossoneri trovano quattro reti in dieci minuti, e al 25′ guidano per 4-1, di fronte ad uno stadio, nella metà bianconera, ammutolito. La Juve, rimasta in dieci uomini, nella ripresa non reagisce, anzi soccombe sotto i colpi dei diavoli. Che regalano, ai telespettatori a casa, una delle esibizioni più belle nella storia del campionato. Il calcio al suo meglio. Come detto, perché trovi stabilmente casa in tv, ci vorrà ancora qualche anno, ma dal 1954 il calcio ed i suoi appuntamenti principali saranno al centro della programmazione televisiva.
Europei, Mondiali, coppe europee, per decenni saranno appannaggio del servizio pubblico. Quando, nei primi anni Novanta, nasce la pay tv, il calcio italiano fa il salto di qualità. Crescono gli introiti pubblicitari ed il giro di affari, il pallone diventa un business gigantesco e i diritti tv si rivelano una cornucopia per i club. Su cui, negli anni avvenire, si fionderanno i broadcaster internazionali. Che, piano piano, marginalizzano la Rai, oggi titolare dei soli diritti della Coppa Italia. Chi avrebbe immaginato, 71 anni fa, che giganti come Tele+ e Sky avrebbero legato buona parte del loro successo alla trasmissione delle partite in tv?