Accadde oggi: i gol -pazzeschi – di Mascara e Maradona
Ci sono gol che, nonostante il peso specifico pari allo zero, sia nell’economia della partita che della stagione, conquistano per qualche motivo l’immaginario collettivo. Uno di questi, senza dubbio, è quello di Beppe Mascara, ai tempi del Catania segnato da centrocampo in un derby contro il Palermo. Era l‘1 marzo 2009, al Barbera andava in scena la 26esima giornata, di fronte i rosanero di Ballardini contro gli etnei di Zenga. Il Palermo veleggiava nei piano alti della classifica, un punto sopra Napoli e Lazio, il Catania saldamente a +8 dalla zona retrocessione.
Ci sono tutti gli ingredienti per una partita equilibrata e divertente. E invece, l’equilibrio dura pochissimo, tanto che il Catania, a fine primo tempo, + già avanti 3-0, con un uomo in più. A mettere il sigillo sulla partita (che terminerà 0-4) è Beppe Mascara, che da centrocampo scaraventa al volo un bolide che si insacca alle spalle dell’incolpevole Amelia. Applaudono anche i tifosi palermitani, tanto è bella la prodezza.
Lo steso giorno, l’1 marzo, ma di tanti anni prima, del 1987, era stato Maradona a regalare un gol indimenticabile ai suoi tifosi. All’allora San Paolo, oggi intitolato proprio a lui, il Napoli primo in classifica ospita la Sampdoria. I liguri si portano in vantaggio al 31′, con una rete di Lorenzo, ma gli azzurri trovano la reazione poco dopo. A segnare il pareggio, al 37′, come detto, è Maradona. Che, per una volta, non si lancia in serpentine ubriacanti, né trova parabole imparabili.
Segna di testa, su assist di Renica dalla sinistra, raccogliendo un pallone praticamente rasoterra. Non è un gol bello, di certo non uno dei più belli di Dios, ma è geniale, perché arriva dove nessun altro avrebbe pensato di arrivare. O almeno non di testa. E lo fa anticipando tutta la difesa sampdoriana. Alla fine, non sarà un punto determinante nell’economia del campionato vinto dal Napoli, ma servirà a tenere a distanza la Juventus, che chiuderà al secondo posto.