C’è stato un tempo, che sembra appartenere ad un passato lontano, in cui Cristiano Ronaldo era un imberbe ala del Manchester United. La parentesi inglese, tra le mani esperte di Sir Alex Ferguson, è stata senza dubbio fondamentale per la crescita di CR7. Che, tra il 2003 e il 2009, conquista un posto particolare nel cuore dei tifosi Red Devils, con il numero 7 sulle spalle, lo stesso che fu di George Best. Campione irraggiungibile, pensano tutti, e invece… Cristiano Ronaldo migliora score e prestazioni stagione dopo stagione, toccando il culmine nel 2008. Quando non solo vince la sua prima Champions League, ma supera anche il record di reti di George Best.
L’irlandese, nel 1968, chiuse, da esterno d’attacco, a quota 32 reti, il suo anno migliore in termini di prolificità. Cristiano Ronaldo, il 19 marzo 2008, con la doppietta segnata al Bolton, arriva a quota 33. Con ancora due mesi abbondanti da giocare. Alla fine della stagione, infatti, le reti segnate saranno ben 42. Quasi il doppio di quelli segnati la stagione precedente. Un exploit che non permette a CR7 di superare il record assoluto del club, le 46 reti di Dennis Law della stagione 1963/1964. Giocando, però, da centravanti.
Nella sua continua evoluzione tattica, Cristiano Ronaldo una volta passato al Real Madrid avvicinerà il proprio raggio d’azione alla porta. Trovando negli anni numeri sempre più impressionanti, per quanto diventati “normali”. Nel 2011 supera i 50 gol in una stagione: 53, di cui 40 in Liga, in 34 presenze. Il suo record personale assoluto arriva invece nel 2015, quando chiude con 61 reti complessive. In Liga sono addirittura 48, ed altre 10 le segna in Champions League. Tante, ma ha saputo fare di meglio nella massima competizione continentale, con il top toccato nel 2014, con 17 reti. Prolifico, per definire il primo cannoniere della storia del calcio, e recordman di reti in Champions League, è forse persino riduttivo.