Il mito di Edson Arantes do Nascimiento, in arte Pelé, inizia esattamente 63 anni fa. Siamo alla sesta edizioni dei Campionati Mondiali di Calcio, organizzati per l’occasione in Svezia, e O Rey è ancora solo un ragazzo che deve compiere 18 anni.
Ai mondiali del 1958 partecipa anche il Brasile, nazionale in grande crescita che aspira al successo, tragicamente mancato 8 anni prima in casa con il Maracanazo. E nella spedizione brasiliana c’è un giovane 17enne pronto a stupire il mondo, Pelé. Ha esordito da un anno con la nazionale, e sembra un talento destinato ad un roseo futuro.
Nell’ultima partita del girone, Brasile-URSS, Pelé fa la sua apparizione ai mondiali. I sovietici sono liquidati 2-0 da una doppietta di Vavà, e costretti allo spareggio con l’Inghilterra (vinto) per accedere ai quarti. Il Brasile invece chiude il girone al primo posto da imbattuto, nonostante il passo falso proprio con gli inglesi. Ancora nessuno squillo del giovane attaccante.
Il tanto atteso e decisivo cambio di passo, che stravolgerà anche le sorti della carriera della Perla Nera e di tutto il Brasile, arriva il 19 giugno 1958. E’ il giorno della sfida dei quarti di finale e la nazionale carioca si trova di fronte il Galles di John Charles. E’ una gara piuttosto chiusa e dopo i primi 45′ minuti il risultato è ancora inchiodato sullo 0-0. Nella ripresa le cose non sembrano voler cambiare, almeno fino al 66′ quando Pelé si inventa un gol da fantascienza per sbloccare la gara.
Il numero 10 verdeoro stoppa di petto una palla in area di rigore con il difensore incollato, lo salta con un palleggio e calcia d’esterno destro. Gol geniale. Si tratta di una rete fantastica che permette al Brasile di accedere alle semifinali, ma soprattutto al mondo di scoprire la classe dell’attaccante del Santos. Pelé tra semifinale e finale segnerà altre 5 reti, assicurando ai carioca il primo successo mondiale.