Accadde oggi: addio ad Andrea Fortunato, promessa del calcio
Il 25 aprile, giorno di festa, giorno della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, per il mondo del calcio è un brutto giorno. Il 25 aprile 1995, infatti, Andrea Fortunato, uno dei più promettenti talenti della sua generazione, perde la battaglia con la leucemia, e muore a neanche 24 anni, a Perugia. Nato a Salerno, da una famiglia della borghesia cittadina, a 14 anni si trasferisce a Como, promettendo ai genitori di non mettere da parte gli studi. Insieme al calcio, così, nei suoi anni in Lombardia si diploma in ragioneria. Dopo una stagione in Serie B e una in Serie C1, dove mostra qualità tecniche e atletiche di assoluto livello, lo compra il Genoa.
Siamo nel 1991, e i dirigenti del Grifone spediscono Andrea Fortunato, terzino promettente ma ancora acerbo, in prestito al Pisa. La stagione successiva, con il Genoa gioca la sua prima stagione in Serie A da titolare, collezionando 33 presenze e 3 reti. Numeri che hanno fatto drizzare le antenne della dirigenza juventina, alle prese con una profonda ricostruzione. Stava nascendo la Juventus dei prossimi anni, con Giovanni Trapattoni in panchina e un giovanissimo Alessandro Del Piero a crescere all’ombra di Ravanelli e Vialli. Una squadra in cui il terzino salernitano trova subito il suo posto, perché il talento è evidente a tutti, e la fascia sinistra è tutta sua.
La sua prima stagione bianconera inizia in maniera esaltante, ma nelle ultime settimane le prestazioni di Andrea Fortunato calano a vista d’occhio. Stanco, addirittura spossato, senza che se ne capisse il motivo. A maggio del 1994 i medici bianconeri decidono di sottoporlo ad esami molto più approfonditi. Che dettero il peggiore dei risultati possibili. Il giovane terzino è affetto da leucemia linfoide acuta. Solo un trapianto di midollo osseo avrebbe potuto salvarlo, me la condizioni di Andrea Fortunato precipitano in brevissimo tempo.
Non si trova un donatore compatibile, e allora Fortunato viene trasferito al centro specializzato del policlinico Silvestrini di Perugia, dove si tenta la strada del trapianto di cellule dalla sorella e dal padre. La speranza torna ad albergare intorno ad Andrea Fortunato, perché le cellule trapiantate dal padre attecchiscono, e la situazione piano piano migliora. Ad ottobre inizia la riabilitazione, tornando persino ad allenarsi, con il Perugia. A febbraio del 1995 Fortunato segue la trasferta della sua squadra a Genova, ma appena due mesi dopo, una brutta polmonite ne abbassa repentinamente le difese immunitarie.
Le condizioni di salute del terzino bianconero peggiorano irrimediabilmente. Il 25 aprile 1995 arriva la notizia più triste che si possa ricevere: Andrea Fortunato non ce l’ha fatta. Ai funerali, a Salerno, partecipano cinquemila persone, e ovviamente i suoi compagni, a partire da Gianluca Vialli, affezionatissimo al suo compagno di squadra, che ricorda così. “…speriamo che in paradiso ci sia una squadra di calcio, così che tu possa continuare a essere felice correndo dietro a un pallone. Onore a te, fratello Andrea Fortunato“.