Il campionato 1989/1990, l’anno del Mondiale in casa, è uno dei più belli e combattuti di sempre. Il Milan degli olandesi da una parte, il Napoli di Maradona, alle battute finali di una storia diventata complicata, dall’altra. L’inizio del campionato è tutto di marca partenopea: gli azzurri, primi di Maradona per diverse partite, partono forti. E staccano dopo poche settimane sia la Juventus che la Roma, due delle rivali più accreditate per il titolo. Restano in pista, invece, Inter e Milan, con i rossoneri che, nelle prime giornate del girone di ritorno, sfruttano il calo dei partenopei per superarli in classifica.
I rossoneri resteranno al primo posto fino alla volata finale, che vive il suo momento topico alla 31esima giornata, di scena l’8 aprile 1990. Il Milan gioca a Bologna, e al Dall’Ara non va oltre il pareggio a reti bianche, che anzi sarebbe stata una sconfitta. Né l’arbitro Lanese, internazionale, né il guardalinee Nicchi, infatti, si accorgono che il portiere del Milan, Pazzagli, smanaccia fuori un pallone calciato da Marronaro ormai abbondantemente dentro la porta. Un errore che sarebbe potuto costare uno scudetto. Ma qui il condizionale è d’obbligo, perché nel frattempo a Bergamo va in scena la partita tra Atalanta e Napoli.
E se al Dall’Ara è un gol fantasma a movimentare i salotti televisivi, a Bergamo è un episodio ben più grave ed iconico. La partita, anche qui, è ferma sullo 0-0 a quindici minuti dalla fine. Quando il centrocampista del Napoli Alemão finisce giù, colpito da una monetina da 100 lire lanciata, forse con una fionda, dagli spalti, Il giocatore, ferito, seppure non gravemente, viene portato in ospedale, e la società chiede immediatamente il 2-0 a tavolino. Il regolamento, del resto, è dalla parte del Napoli, il referto medico su Alemão pure. La giustizia, per arrivare ad una sentenza prima della fine del campionato, fa gli straordinari, e il Napoli, a due giornate dal termine, ha agganciato il Milan.
A questo punto, mancano solo due giornate, e la possibilità di uno spareggio (gli contri diretti sono infatti in perfetta parità, con un 3-0 per parte) si fa sempre più probabile. Se non fosse che il Milan, alla 33esima, cade a Verona, la stessa “fatal Verona” che le costò lo scudetto nel 1973. Il Napoli, invece, vince 4-2 a Bologna, e mette una seria ipoteca sul titolo. Che, all’ultima giornata, è solo una formalità. Basta un pareggio, ma il Napoli vince anche contro la Lazio, sublimando una rincorsa impensabile solo poche settimane prima.