A giugno è meglio se ci salutiamo: Ibrahimovic lo incontra e glielo dice | Mai più in rossonero
A prescindere dal secondo o terzo posto in campionato, ma anche al netto di un eventuale successo europeo, in casa Milan si è deciso per il cambiamento.
A giugno sarà difficile vedere un po’ ovunque sui social di stampa rossonero l’hashtag #pioliout. La fortissimamente sensazione è che il destino dell’allenatore del Milan sia segnato: a prescindere dal secondo o terzo posto (quasi impossibile immaginare altro, nel bene e nel male per i rossoneri), al netto di un eventuale, comunque complesso, successo in Europa League, la dirigenza rossonera sta andando verso un nuovo ciclo.
Lo dice il chiacchiericcio sui papabili allenatori che gravitano sul Milan, uno su tutti Antonio Conte che però vede di buon occhio il Bayern Monaco, almeno secondo la stampa tedesca, ossia la Bild. Conte ma non solo.
Ci potrebbe essere la soluzione interna Abate, in rampa di lancio con la Primavera, anche se pre maturo. Due i profili che a quanto pare starebbe seguendo la dirigenza milanista: Roberto De Zerbi e Thiago Motta, filosofie diverse, stessi risultati, eclatanti. Sia con il Brighton sia con il Bologna.
Così, mentre Gerry Cardinale e Giorgio Furlani sono reduci da un’esperienza molto importante in Medio Oriente per rafforzare il marchio rossonero, mentre si torna a parlare con il Sindaco di uno stadio condiviso (sempre a San Siro ma in un Meazza da aggiustare in tempi brevi), Zlatan Ibrahimovic fa il suo lavoro.
Strategia di calciomercato
Il Milan, a differenza di molti altri club, non deve sottostare alle ferree norme di chi è sceso a patti con l’UEFA per il Fair Play Finanziario e nemmeno obbligatoriamente cedere per poi comprare. Ma non per questo si darà a spese folli. Tutt’altro.
Prima il saluto a Stefano Pioli, la nomina ufficiale del suo successore, poi il cambiamento sarà completato da delle uscite che in questo momento sembrano segnate visto lo status quo del rendimento di alcuni rossoneri.
Chi ha le valigie pronte
In questa situazione di certezza sul fronte obiettivi da perseguire, il Milan può alzare l’Europa League, non molto altro, si può cominciare a parlare di uscite. La prima dovrebbe essere quella di Samuel Chukwueze, accompagnato da tanto clamore al momento del buon esito della trattativa, ma diventato ben presto un enigma.
L’attaccante nigeriano non ha reso quello che il Milan si aspettava: pagato più di 20 milioni (più 8 di bonus) l’ex Villarreal ha fatto tutto fuorché prendersi il Milan. La sua media di poco più di 37’ vale più di mille parole. Il suo futuro potrebbe essere in Premier League, non certo al Milan. Un po’ come Pioli, almeno per quanto riguarda il club per cui non lavorerà.