7 giornate di squalifica: condannato dal giudice sportivo | Torna in campo a dicembre
Alla fine è arrivata la squalifica di sette giornate per il calciatore, come stabilito dal giudice sportivo.
Che il recente conflitto scoppiato tra Israele e Palestina avrebbe finito con il provocare delle conseguenze anche sul calcio europeo, lo si era compreso già con la polemica innescata da Aurelio De Laurentiis alcune settimane fa.
Il patron del Napoli si era infatti opposto fermamente alla decisione di giocare comunque la Supercoppa italiana in Arabia Saudita, proprio a causa delle tensioni geopolitiche che si erano create e che avrebbero potuto mettere in pericolo la sicurezza dei giocatori, che, come ha rammentato De Laurentiis, rappresentano uno dei principali asset patrimoniali di una società di calcio.
D’altronde in un calcio sempre più cosmopolita e aperto a tutte le nazioni, è anche normale che qualsiasi guerra finisca per coinvolgere in un modo o nell’altro club, calciatori e società.
Lo si è visto con quanto è accaduto in Francia negli ultimi giorni, dove il calciatore del Nizza Youcef Atal, è stato sospeso a causa di un post che ha pubblicato sul suo profilo instagram in cui incitava apertamente all’odio contro Israele.
Il calciatore del Nizza è stato squalificato per sette giornate
La sua squalifica è stata confermata dall’Agenzia Internazionale Ap, e inoltre il consiglio nazionale etico della federcalcio francese ha deciso di avviare un’indagine nei suoi confronti. Le accuse sono pesanti e riconducono apertamente all’incitazione all’odio e alla discriminazione religiosa, ed è per questo che il calciatore è stato sospeso per sette giornate.
Bisogna anche dire che l’algerino aveva rimosso subito dopo il post scusandosi pubblicamente per il suo errore, ma questo non è servito ad evitargli una squalifica di sette giornate.
Squalifica Atal, anche la Procura di Nizza indaga su di lui per apologia del terrorismo
Quste le scuse di Atal dopo aver cancellato il post: “Condanno fermamente tutte le forme di violenza, in qualsiasi parte del mondo, e sostengo tutte le vittime, non sosterro’ mai un messaggio di odio. La pace è un ideale in cui credo fermamente”.
Anche la Procura di Nizza nel frattempo ha deciso di aprire un’indagine con l’accusa di apologia del terrorismo. Una decisione che probabilmente servirà da monito a tutti gli altri atleti francesi per le opinioni politiche su questo conflitto che decidono di condividere sui social.