“King Kazu”, come lo chiamano i suoi tifosi nipponici, è entrato ufficialmente nel Guinness dei primati.
La leggenda del calcio giapponese Kazuyoshi Miura, 53 anni, ha infatti stabilito un nuovo record mercoledì scorso, quando è diventato il calciatore più anziano nella storia del calcio professionistico, oltre che il più “esperto” di sempre nella J-League giapponese, partendo titolare nel match del suo Yokohama FC contro la capolista Kawasaki Frontale. Miura aveva già superato il record mondiale di “longevità calcistica” detenuto dal portiere inglese Kevin Poole, che si ritirò dal calcio giocato a 51 anni nel 2014 salutando il Derby County.
“Kazu è il nostro orgoglio“, ha affermato alla stampa il presidente della Lega Mitsuru Murai, proseguendo negli elogi all’esperto cinquantatreenne: “Questo raggiungimento passerà alla storia e sarà d’esempio per tutti i giocatori e per i bambini che sognano di essere futuri giocatori“.
Miura non è un neo-recordman: già dal 2017, infatti, era diventato il giocatore più anziano del mondo a segnare in una partita professionistica. “Kazu”, che ha iniziato la sua carriera in Brasile nel 1986, dato che il Giappone non aveva ancora un campionato professionistico, non sembra volersi fermare qui, avendo dichiarato dopo il match: “Voglio dare il mio contributo anche nei prossimi campionati“. Un chiaro riferimento alla volontà di aiutare il suo Yokohama FC, che ha tra le sue fila anche la vecchia conoscenza del campionato italiano Shunsuke Nakamura (42 enne!) a rimanere nella massima serie giapponese, dopo dodici anni di “purgatorio” in seconda divisione, prima della promozione ottenuta la scorsa stagione.
Chi lo conosce afferma che “Kazu”, che continua a rappresentare un’enorme attrazione per i fan in Giappone e all’estero, non appenderà gli scarpini al chiodo finchè non avrà compiuto 60 anni. I nipotini possono aspettare.