Serie A, le peggiori delusioni del 2020: Mario Balotelli
Sette partite giocate, un solo gol segnato (nella sconfitta per 1-2 contro la Lazio), una espulsione per proteste (nel 2-2 contro il Cagliari). Sono questi i numeri dell’ex “Super-Mario”, oggi solamente Balotelli, registrati con la maglia del Brescia prima del lockdown di marzo, dopo una buona partenza nell’avvio dello scorso campionato. Troppo poco per un attaccante della sua caratura, chiamato a riscattarsi dopo le ultime difficili esperienze francesi, tra Nizza e Marsiglia, ormai schiavo e vittime del proprio personaggio mediatico e, vuoi o non vuoi, sempre sotto ai riflettori delle riviste di gossip e dei reality show. Tra tweet, comparsate al Grande Fratello VIP e scherzi a Le Iene, sempre accompagnato dal fratello minore Enock, anche nel 2020 Mario Balotelli si è perso, spostando l’obiettivo dalla rete avversaria alle (altre) luci della ribalta.
Il risultato è stato il progressivo allontanamento – complice anche più di qualche guaio di natura fisica – dal “suo” Brescia, con il quale alla ripresa del campionato di maggio non ha più messo piede in campo, non riuscendo ad offrire il proprio contributo per salvare la squadra dalla retrocessione.
Abbandonato a sé stesso, Mario, ancora una volta, ha trovato conforto tra le braccia del suo super procuratore Mino Raiola, che lo ha proposto in Brasile, dove Balotelli è stato ad un passo dal firmare prima con il Flamengo e poi con il Vasco da Gama. Aspettando di decidere il proprio destino, l’ex Inter e Manchester City – ancora oggi uno dei soli sette giocatori che dal primo gennaio 2020 a oggi vanta almeno 20 gol in 3 dei 5 top campionati europei – ha continuato a mantenersi in forma con il Franciacorta FC, non una tipologia di champagne bensì una squadra di serie D con base ad Adro, nel basso bresciano.
Archiviata l’ipotesi carioca, ad inizio dicembre si è palesata sotto le braccia di Mario quella che forse sarà davvero l’ultimissima possibilità di tornare a dare un senso alla sua carriera: la serie B con il Monza di Berlusconi, Galliani e, in campo, del Prince Boateng. Con un obiettivo conclamato: tornare nella massima serie, e farlo con l’aiuto di Balotelli, nel cui contratto è stata inserita la clausola che prevede che non debba abitare a più di 30 chilometri da Monzello (centro d’allenamento della squadra, ndr), evidente segnale della volontà di tenere sotto controllo la sua vita extra-calcistica. “È il momento che adesso parli in campo. Che io faccia zero gol oppure arrivi a segnarne 10, fino a maggio parleranno le mie azioni in campo. È giusto così, perché sono stanco di vedere il mio nome sempre al centro di polemiche inutili” è stato l’auspicio di Mario nelle sue prime parole da biancorosso.
Al 25 dicembre, il Monza occupa la sesta posizione in classifica, a soli cinque punti dalla Salernitana capolista. Proprio la sfida contro i campani del 30 dicembre potrebbe avvenire la prima convocazione di Balotelli nella squadra allenata da Christian Brocchi. Questo è davvero l’ultimo treno per Mario: prendere o lasciare.