200 milioni di euro: o questo o niente | Pazzesco Milan, il prezzo è fatto
La delusione di Gerry Cardinale per il suo Milan è totale: pronta la rivoluzione in vista della prossima stagione.
Quando piove, diluvia. Neanche il tempo di capire come è stato possibile uscire dai quarti di finale contro sì una grande Roma ma senza colpo ferire, che il Milan ha perso il suo sesto derby di fila vedendo l’Inter mettere aritmeticamente la seconda stella.
Immaginate come può stare un tifoso, moltiplicate per tutti i soldi spesi da RedBird per costruire un Milan vincente, e capirete la delusione che può provare Gerry Cardinale. Mandato già l’amaro calice, il proprietario del club meneghino si è messo subito all’opera.
Deluso e insoddisfatto, ha deciso per la via del radicale cambiamento, incontrando Furlani e Ibra per capire il da farsi. Che Pioli non allenerà il Milan sembra davvero scontato. Più complesso capire chi sarà il suo successore. Si era fatto il nome di Julen Lopetegui, per il momento in stand-by. Negli ultimi confronti è emerso un nome nuovo.
Occhi puntati su Domenico Tedesco, attuale commissario tecnico del Belgio: l’identikit combacia con il profilo tratteggiato dal club, giovane ma di alto livello, in grado di guidare una squadra a competere per ambiziosi traguardi. Visione di gioco moderna e orientata sui giovani.
Il cerchio si stringe
Ovviamente non ci sono soltanto Tedesco e Lopetegui, il nome di Antonio Conte non è da escludere nonostante il Napoli stia facendo di tutto per portarlo alle falde del Vesuvi. Nel casting anche Paulo Fonseca, ex Roma e ora al Lilla, fino ad arrivare a Christophe Galtier, ex Paris Saint Germain e da ottobre 2023 in Qatar con l’Al-Duhail. Last but not least Farioli, in grande evidenzia per la stagione con il Nizza.
Tutti i nomi che faranno Moncada, Furlani e Ibrahimovic verranno portati sulla scrivania di Gerry Cardinale, poi il numero uno di RedBird prenderà la decisione. E da lì in poi inizierà una rivoluzione del Diavolo. Nessuno può dormire sonni tranquilli: tutti cedibili a patto che vengano soddisfatte le richieste rossonere.
Partenze illustri, perché no?
Così anche Maignan e Theo Hernandez possono partire. Ovviamente a determinate cifre, il Milan non svende proprio nessuno. I due francesi non hanno in comune soltanto il paese di origine, la nazionale dei Bleus, ma anche un contratto in scadenza nel 2026.
Secondo Gazzetta dello Sport Maignan ha fame di vittoria e di essere equiparato alle cifre di Leao, vicine ai 7 milioni. Theo ha già rinnovato, ora percepisce 4.5 milioni, per lui la questione è meno economica e più di progetto. La sensazione è che il Milan non si svenerà né per l’uno né per l’altro, se arriveranno offerte irrinunciabili, da 100 milioni ciascuno, altro che rinnovo: arrivederci e grazie.