1 Football Club, gli interventi di Paramatti, Fontana e Mora
Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live. Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi: Michele Paramatti, ex giocatore di Bologna e Juventus, Alberto Jimmy Fontana, ex portiere di Napoli ed Inter e Nicola Mora, ex giocatore di Bari e Napoli.
MICHELE PARAMATTI
Cosa fai ora?
“Ora ho un’attività immobiliare. Nel tempo libero mi occupo di quello, nel lavoro invece gioco a golf (ride, ndr)”.
Come mai non hai intrapreso la carriera da allenatore?
“Perché il calcio è cambiato ed io non mi ci trovo bene. Ho preferito dedicare più tempo alla famiglia ed al tempo libero, trovando un’alternativa per vivere anche senza calcio”.
In cosa è cambiato il calcio?
“Perché si punta molto sui giovani ma non nel modo giusto. Dopo tre partitesi fanno contratti quinquennali a giocatori che devono crescere. Sono scommesse. A volte si preclude la possibilità di farsi le ossa e l’esperienza che può far diventare un grande giocatore un giovane”.
Su Bologna-Inter
“Non l’ho guardata. Il Bologna è in un buon periodo e andava affrontato con le dovute attenzioni. Per l’Inter ieri sera ha trovato difficoltà in questo. Sono contento per il Bologna perché sta facendo dei risultati che risollevano il morale per un’annata non al top anche per problemi interni, come i problemi di Mihajlovic”.
Il Milan è la favorita per lo Scudetto?
“Ha quattro partite difficili. In ogni caso ogni partita fa storia a sé, ieri sera lo dimostra. la spunterà chi saprà tenere la testa bassa e pedalare più forte possibile”.
Cosa è mancato al Napoli per lo Scudetto?
“Non lo so…credo non sia facilissimo giocare in una città come Napoli comunque. Ti dà tanto affetto e calore, ma anche tanta pressione, non deve essere semplice riuscire a dare il massimo per i risultati migliori. Può essere una questione psicologica. Occorre avere giocatori forti anche in questo”.
Sul periodo di Ancelotti al Napoli
“Occorre essere nel posto giusto con i giocatori giusti e con le condizioni ideali per ottenere il massimo. L’allenatore è determinante a non perdere le partite, ma meno determinante a vincerle. Credo che abbia incontrato qualche difficoltà. In giro per l’Europa invece ha vinto a mani basse dappertutto. Come dicevamo prima, per giocare a Napoli occorre avere davvero attributi ed essere giocatori di livello”.
Continueresti con Spalletti?
“Sì, certo. Una programmazione non può essere limitata ad una stagione. Serve creare le giuste condizioni per correggere gli errori passati per migliorare. Improvvisando e cambiando ogni anno si torna indietro. Secondo me un’ascesa graduale in certe realtà è necessaria”.
Quanto il Napoli ha sofferto l’assenza di Di Lorenzo?
“Di Lorenzo è un ottimo giocatore, crea superiorità numerica nelle due fasi e aiuta molto la squadra. Lui è ed è stato un giocatore determinante per gli equilibri e per i risultati, che sono venuti un po’ meno per via della sua assenza”.
Come si sta accanto ad un compagno di squadra che si macchia di una grande sconfitta come con Meret e Radu?
“Gli errori dei portieri sono molto più evidenti e determinano i gol subiti, mentre quelli dei giocatori di movimento vengono mascherati dagli errori di squadra. Capita di sbagliare a tutti, anche ai campioni. Può succedere e fa parte del gioco. I compagni di squadra ne sono consapevoli e credo che l’obiettivo di tutti sia quello di sostenere il proprio compagno che in quella giornata ha fatto un errore per superare il momento”.
Del Piero in dirigenza incarnerebbe di più lo stile Juventus di Nedved?
“Avendo fatto tutta la sua carriera nella Juve è sicuramente una personalità indelebile e carismatica, farebbe bene alla Juventus. Anche Pavel ha fatto vedere che con la sua determinazione e volontà ha fatto una carriera fantastica. Ho avuto la fortuna di giocare con loro e questo è il bagaglio di ricordi migliore che mi porto dietro”.
ALBERTO JIMMY FONTANA
Sulla sconfitta dell’Inter col Bologna
“Aveva il proprio destino in mano e il risultato di ieri sera ha cambiato le cose. Il campionato adesso è avvincente”.
Su Radu e la prestazione dell’Inter
“L’errore in porta succede, anch’io ne ho combinate di ogni. Direi che l’Inter non aveva il match point ma aveva il proprio destino in mano. Questa era una partita che se finiva 1-1 c’era un rammarico minore, ma ora il destino lo decide il Milan sul campo”.
Quanto è importante l’unione del gruppo in un momento così?
“Molto importante, vuol dire che Inzaghi ha fatto un bellissimo lavoro. L’errore ci sta, magari se non giochi tanto devi cercare di fare la cosa più semplice. Radu è un buon portiere ma deve crescere. Ha ottime potenzialità ma deve giocare. Stare a sedere in pancina non aiuta. Avrà modo di riscattarsi”.
I rimpianti del Napoli
“A fine anno i punti con “le piccole” pesano. Con le piccole la Juve nei suoi nove scudetti n0on lasciava nulla per strada. Il Napoli poteva giocarsela. Quello che è successo ad Empoli è strano, ma è il bello del calcio. Parliamo di una squadra comunque protagonista. Questo deve servire per il futuro, perché con le piccole i punti li devi portare a casa, con le buone o con le cattive”.
Il gruppo squadra del Napoli
“Le partite in Italia non sono mai finite. Il 2-1 ha cambiato l’inerzia della partita. Pensi di averla portata a casa, invece l’Empoli ci ha creduto. Devi aspettare sempre la fine, perché questo è un campionato che non lascia niente di scontato”.
Su Meret: soffre la pressione quando scende in campo?
“Ho una passione per Meret, ciò non toglie che quando sei giovane e non giochi con continuità lo paghi. Donnarumma per me è il portiere più forte al mondo, ma non avendo giocato al 100% questa stagione lo si vede. La storia di Meret è anche particolare. Ha avuto tanti momenti in cui doveva iniziare a giocare con continuità, poi c’è stato sempre un problema. Il consiglio che posso dare ai giovani è quello di essere semplici e non dover per forza impressionare alle prime partite”.
Sulle parole di Zoff a 1 Station sul gioco coi piedi dei portieri
“Te lo dice un giocatore che la regola dei piedi gli ha dato un sacco di vantaggi. È importante il giro palla nel gioco di oggi, ma non cambia mai il portiere la partita con i piedi, non è determinante. In questo momento mi sembra che venga chiesto ai portieri di essere troppo centrocampisti. I portieri bravi mettono la faccia ovunque, escono bene. Perdere certezze perché vuoi fare di più coi piedi non paga. Ci sono tanti portieri osannati che io non comprerei mai, per esempio Ederson del City, ma anche altri. In Italia non vedrebbe mai una big fuori da quel contesto. Questa moda ha portato i giovani a fare qualcosa di fuori dal normale coi piedi, e non paga. C’è qualche portiere che in Italia non ha mai fatto un’uscita in sette anni e che non comprerei mai”.
Il Napoli ha bloccato la carriera di Meret?
“No. Ha avuto anche degli infortuni. Spesso in squadra ha fatto meglio Ospina ed ha preferito lui. Prima o poi il Napoli dovrà fare una scelta netta su Meret, sperando che non venga perseguitato dalla sfortuna ancora”.
Su Szczesny e Reina
“A me Szczesny piace, mentre non sono un fan di Reina. Io per come vedo il calcio non lo prenderei mai”.
NICOLA MORA
Quanto ha pesato l’assenza di Di Lorenzo nel Napoli?
“Sì, è pesante, inoltre lui era un perno fondamentale. Il suo infortunio ha tolto la spinta offensiva. Zanoli lo ha sostituito in maniera egregia, ma non era la stessa cosa. Il Napoli aveva comunque il dovere di fare meglio anche con la sua assenza”
I problemi che ha avuto il Napoli
“Difficile dare una causa. Penso che il Napoli abbia dimostrato di essere una rosa competitiva ma che al momento del salto di qualità siano venuti a meno alcuni dei suoi esponenti. In pochi si salvano. L’unico a venirne fuori degnamente è stato Mertens, anche per l’approccio oltre che per la determinazione. Il Napoli poteva giocarsi il campionato fino alla fine”.
C’è da fare una rifondazione nel Napoli?
“Credo che si debba rifondare. alcuni giocatori sono arrivati a fine ciclo. L’0unico che spero possa rinnovare è Mertens, che ha dimostrato di essere attaccato alla maglia. La rifondazione va fatta perché la squadra ha dimostrato di essere formata da ottimi giocatori ma che non ha avuto quel qualcosa in più per vincere. Se è vero che nel corso del campionato ci può essere qualche incidente, nelle 4 sconfitte maturate negli scontri diretti, il Napoli ha dimostrato di non essere riuscita a fare il salto per vincere. Era di estrema importanza per i tifosi iscriversi alla lotta Scudetto fino alla fine”.
Perché De Laurentiis è intervenuto solo quando lo Scudetto è sfumato?
“Non lo so. Credevo che non ci fosse bisogno di un suo intervento. Avevo visto una buona gara con l’Atalanta, poi nessuno si aspettava una sconfitta a Firenze. La società aveva capito che era un momento importante. Si vedeva che il Napoli era in fase calante. La lotta per lo Scudetto doveva alzare l’asticella. C’è da ricompattare uno spogliatoio che ha lasciato anche qualche scoria al suo interno. I giocatori hanno dimostrato di non avere carattere ad Empoli per esempio”.
Anche Ospina dovrebbe rinnovare?
“Meret ha fatto un grande errore, così come Radu. Possono sbagliare anche i portieri. Quello del giocatore dell’Inter può essere molto più decisivo. Il Napoli dovrà scegliere se rinnovare ancora Meret o cambiare”.
Cosa manca al Napoli per rimanere alti con gli obiettivi?
“Mi auguro che si possano prendere grandi giocatori di talento ma che possano sostenere la grande piazza di Napoli. Il Napoli deve tornare a lottare per gli obiettivi: la Champions ed anche la Coppa Italia oltre che lo Scudetto. Ci vorrà un mix tra giovani ed esperienza, con giocatori abituati a vincere. Se ci fosse tato tutto ciò avremo visto un Napoli diverso forse”.
Riconfermeresti Spalletti?
“Ha fatto un ottimo lavoro, ha ridato entusiasmo ed un’impronta di gioco importante. Lascia un po’ a desiderare la gestione delle ultime tre partite. Ci dovranno essere riflessioni per capire se c’è ancora la voglia di continuare assieme ed il perché di certe scelte verso la fine del campionato. Qualcosa in più ce lo si aspettava. In queste settimane credo che si faranno queste valutazioni per capire se c’è la volontà di continuare assieme”.