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1 Football Club: gli interventi di Nicolini, Sacco e Pellissier

Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live. Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi: Carlo Nicolini, vice direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk, Alessandro Sacco di Serie AL Femminile e Sergio Pellissier, presidente della Clivense.


CARLO NICOLINI

Com’è la situazione in Ucraina? Come procede lo Shakhtar?

“Noi siamo ad Antalya, faremo l’ultima amichevole a Spalato il primo maggio, poi il 2 vengono convocati in nazionale per preparare lo spareggio, poi torneremo a casa aspettando. Anche stanotte hanno bombardato Kiev, è tutto un punto di domanda, ma c’è poco di positivo”.

C’era già la sensazione della guerra?

“No, del conflitto armato no. L’ambasciata ha solo consigliato di lasciare l’Ucraina. Se ti dicono che è tutto in sicurezza e tutto procede… un lavoratore deve rimanere. Le notizie le interpretavamo  a modo nostro ovviamente e ci facevamo mille domande, ma la notte del 24 siamo rimasti tutti sorpresi”.

Come mai è arrivato il no della Lega Serie A per ingaggiare i vostri calciatori?

“Purtroppo a parole sono bravi in tanti. Quando c’è da andare al concreto poi cambia il tutto. Il motivo esatto non lo so. So che ci sono state delle ripicche tra alcune squadre, quelle che avevano ancora un buco per l’extracomunitario e quelle che non lo avevano. Si è guardato il proprio interesse. Ora come ora cercano solo di fare sciacallaggio vista la situazione, è un po’ scorretto. Fa un po’ specie che la UEFA per tutelare il club e i giocatori applica questa soluzione, poi la federazione rifiuta la possibilità”.

Da dove si potrebbe ripartire con lo Shakhtar? I trasferimenti dei vostri giocatori a che titolo vengono ceduti?

“I giocatori sono dello Shakhtar fino al 30 giugno, questo dice la UEFA. Chiunque vuole prendere i giocatori dello Shakhtar può prenderli pagando la prestazione, ma a giugno torna allo Shakhtar. Fernando al Lipsia però, per esempio, è stato venduto. I brasiliani si sono accasati in brasile e vengono pagati, poi a giugno torneranno. Parteciperemo al preliminare di Champions League si presuppone, come vincitori del campionato, essendo stata congelata la classifica, ma va capito come si potrà fare non essendoci un campionato. Poi andrà capita la situazione”.

C’è la possibilità che il campionato vada avanti giocando in un’altra nazione?

“In Italia no di sicuro. Ci sono tante proposte, come la Polonia. Tutto dipende se questa guerra si ferma o no. Se si ferma siamo pronti a ricominciare, organizzandolo nella parte ovest del paese, altrimenti valuteremo tutte le proposte. Economicamente noi possiamo ancora reggere, come la Dinamo, ma altri no. Tutto ciò ci devasta, perché è anche difficile programmare”.

Ti hanno già chiamato dal Napoli per De Zerbi?

“Nessuna chiamata, niente di vero. Se vogliono l’allenatore ed i giocatori bisogna fare le cose seriamente”.


ALESSANDRO SACCO

La FIGC ha annunciato il passaggio al professionismo del calcio femminile: pensieri?

“Come spesso succede in questi annunci ci sono pro e contro. Ci sono più vantaggi qui: ci sarà un campionato a 10 squadre con 18 giornate, e ci sarà anche la pool scudetto e pool salvezza. Poi ci sarà un cambio nella questione stipendio: le calciatrici verranno considerate lavoratrici a tutti gli effetti. Ci sarà solo la Serie A come categoria professionista, mentre la B e la C saranno ancora considerate dilettantistiche. L’unica è la Serie B che in futuro potrà passare al livello professionistico”.

Un aneddoto su Hegerberg e l’Italia femminile

“Posso raccontarvi un retroscena: una delle migliori giocatrici, la Hegerberg del Lione, per anni non è stata convocata dalla Norvegia perché aveva chiesto uno stipendio quasi come quello dei colleghi uomini. Ora che ci sono state queste migliorie in campo internazionale verrà nuovamente convocata. Ricordiamo inoltre che l’Italia è a un passo alla qualificazione ai Mondiali per la seconda volta”.


SERGIO PELLISSIER

Sulla Clivense ed il nuovo crowdfunding

“Abbiamo raggiunto la quota minima del crowdfunding, abbiamo messo 48mila euro e in pochi minuti li abbiamo superati. C’è entusiasmo. L’idea nostra è di dare la possibilità a tutte le persone che vogliono a partecipare in un progetto sano di farlo. Credo che gran parte del calcio non ci sarebbe senza i tifosi, e noi vogliamo renderli partecipi”. 

Le modalità e i requisiti per accedere al modello di crowdfunding

“Bisogna essere maggiorenni innanzitutto. Inoltre bisogna solo iscriversi sul sito dove c’è il nostro progetto, entrare dentro e cliccare “investi”. Puoi scegliere dai 250 euro in su. Fa piacere vedere che ci sono persone che credono in noi”.

Investendo in questo progetto quali sono i vantaggi?

“Intanto dipende da quanto si investe. Più si investe più si entra dentro al progetto. Ci sono due fasce, la B e la C. La prima va da 250 euro a 9999 euro, che è dei tifosi. Sopra i 10mila invece si può decidere dove vanno i soldi che ci sono in amministrazione. Bisogna essere d’accordo con il consiglio d’amministrazione. I vantaggi sono che le persone che investono fanno parte di questo progetto, hanno scontistiche date dalla società ecc… Nella vita poi è sempre bello sognare, e chissà che un giorno non potremo raggiungere tutti i nostri obiettivi. La società è stata divisa, il 40% è nell’azionato popolare. In base a quanto vai a prendere di quel 40% capisci quant’è la tua percentuale. Tutto in trasparenza, non nascondiamo niente”.

Sulla vicenda Acerbi

“Lo conosco bene. Non credo che abbia fatto apposta a sbagliare, non credo che non gli importasse. Posso assicurare che qualsiasi giocatore professionista che sbaglia non se ne frega. La risata è isterica più che di felicità. Credo che purtroppo sia facile distruggere tutto ciò che si è creato negli anni. Ha avuto problematiche con la società per altre motivazioni, questo può avere inciso nei tifosi, ma il calcio non si può nascondere dietro a questi errori”.

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Published by
Federico Draghetti