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1 Football Club: LIVE gli interventi di Atzori, Dossena e Di Michele

Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live. Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi.


GIANLUCA ATZORI

Sul calcio a Malta

“Oggi siamo in quattro allenatori italiani nel campionato maltese. Siamo quattro su quattordici, quindi non male come percentuale”.

Sulla corsa salvezza di Sampdoria e Spezia

“Indubbiamente lo Spezia ha fatto una grande partita contro la Lazio l’errore al Var è grossolano, gli hanno tolto un punto. Il campionato è però ottimo, e credo che si salverà. Anche la Sampdoria credo che esca fuori dalle zone che fanno paura. Il Cagliari si è rimesso in discussione dopo l’esonero di Mazzarri, non credo sia un bel momento. Ora si gioca tutto”.

Su Mazzarri

“Il lavoro che stava facendo andava apprezzato. Bisogna stare vicino al tecnico anche quando c’è una flessione così. Devi essere forte come società. Quando ci sono questi cambiamenti a rimetterci sono sempre i ragazzi, che non hanno più un punto di riferimento. Insieme si può uscire da queste situazioni. Con questa scelta hai destabilizzato un po’ il tutto. Non voglio giudicare perché tante cose non le sappiamo, ma l’esonero mi sembra assurdo”.

Questo è un campionato livellato verso l’alto o verso il basso?

“C’è tanta concorrenza per vincere lo Scudetto. Ci sono squadre che non mi aspettavo. Un po’ di tempo fa avrei detto verso l’alto, ora posso dire verso il basso. Mi viene da pensare che Atalanta e Juventus mancano alla lotta per lo Scudetto, mentre al di sotto ci sono squadre come Verona o Spezia che pensavo lottassero per la salvezza. Alcune squadre non hanno mantenuto le aspettative. Ora le squadre medio alte vanno a togliere punti alle big”.

Il campionato del Napoli

“L’errore del portiere è stato psicologicamente duro, ha tolto ogni sogno. Ha tolto punti, che arrivati alla fine del campionato sono pesanti. Quando ti capita un evento negativo alla fine del campionato non rimane più nulla da raschiare dal barile”.

Si può allenare l’aspetto del gruppo, come nel Milan?

“Certo che si può. Può farlo l’allenatore e l’ha fatto Pioli. Il Milan oggi va a prendere gli avversari, pressa alto, costruisce lui la partita. Per il sacrificio che fanno in campo i rossoneri sono incomparabili e i giocatori ci credono”.

Il calcio moderno prevedrà sempre meno proprietari singoli delle squadre e più fondi?

“Io credo che ci siano sempre meno persone che singolarmente vogliano entrare da sole nel mondo del calcio. Ormai è un mondo che economicamente è molto molto dispendioso”. 


BEPPE DOSSENA

Sullo spirito di Juric nel Torino

“Lo spirito è quello che dovrebbe avere e mettere a disposizione ogni persona nelle squadre di ogni club. A Torino c’è uno spirito particolare da sempre, da quella tragedia. Quello è lo spirito di una squadra che ha passato un lutto tremendo; è stata amata ed è stata la seconda squadra di molti in quei tempi. Sono cresciuto in un settore giovanile dove si insegnavano molte cose, ed il fatto di allenarci assieme alla prima squadra ha permesso un passaggio generazionale fondamentale”.

Sul futuro di Belotti

“Non ha trovato finora un accordo con Cairo e mi sembra difficile che possa trovarlo prossimamente. Belotti è un attaccante di una generosità mostruosa, a volte anche troppa. Non sarà un problema trovargli una collocazione. Penso che stia valutando le offerte per scegliere la squadra migliore in cui andare. Qualche anno fa poteva entrare tra gli attaccanti più grandi, ma l’impressione che ho è che la sua troppa generosità gli abbia condizionato un po’ la carriera assieme ai suoi infortuni”.

Sulla Sampdoria

“Quest’anno è quello più difficile. Ci vuole una strategia, ci vogliono mercato e soldi. Quando viene a mancare un target ti viene difficile fare bene sul campo, perché è tutto in funzione per sopravvivere. Genova è la piazza ideale per questo”.

Credi che il futuro del calcio veda sempre più presidenti i vari fondi invece che i vari De Laurentiis o Moratti?

“La specie dei vari De Laurentiis e Moratti andrà ad estinguersi. Singole persone non possono gestire la concorrenza di grandi mecenati. Ben vengano i fondi, a patto che si conosca la provenienza del denaro con tutte le barriere di sicurezza e serenità che deve avere chi acquista un club. Bisogna fare attenzione ai fondi stranieri, perché non si ha mai un punto di riferimento vicino”.

Cosa ci vuole per vincere un campionato?

“Ci vuole chi sappia scegliere bene i giocatori. Bisogna spendere un sacco di tempo e energie per fare lo screening di chi entra in un club. Questo è quello che ha fatto Mantovani ai miei tempi. Si può allargare anche per l’allenatore, ma sono sempre i giocatori che possono portarti a determinati traguardi. Se devo prendere un giocatore io di tutti loro vorrei tutte le dichiarazioni inerenti a quel determinato calciatore, così ho il quadro di chi sia. Inoltre vorrei sapere chi sia il suo procuratore”. 

Al Napoli questo è mancato?

“Questo non lo so. So solo che questo è ciò che attende i manager futuri di una squadra di calcio. È il club che prima di tutto deve curare i dettagli. Qualcosa ovviamente può scappare. Ma poi siamo sicuri che durante la stagione i club siano in grado di proteggere gli investimenti che hanno fatto? Al Napoli ho apprezzato che De Laurentiis sia andato dai giocatori per una settimana. Ma perché non succede tutte le settimane? Ovviamente i giocatori hanno bisogno dei loro spazi, ma solo così puoi intervenire in alcuni guai. La sfida nei club sarà quella di controllare le varie dinamiche dei giocatori”.


DAVID DI MICHELE

Quanto fa male vedere tutte le società storiche che stanno fallendo?

“Fa sempre male, perché ci sono squadre che hanno fatto la storia, come il Chievo, che dalla loro piccola realtà sono approdati in Serie A. Dispiace perché sono piazze importanti che rimangono senza calcio”.

Sulla corsa salvezza della Salernitana

“Fino a un mese fa pensavamo che le percentuali fossero bassissime, ed oggi si sono alzate tantissimo. Vedi contro l’Atalanta: ieri ho visto una Salernitana in grande spolvero fisico e di gioco. Mi è dispiaciuto per il gol subito nel finale, ma penso che Nicola abbia messo bene in preventivo un pareggio a Bergamo”. 

Ci ti sta impressionando nella Salernitana?

“Penso che quello che si è più rivitalizzato sia Djuric. Fa delle gran prestazioni là davanti. Anche ieri quando è uscito la squadra un po’ ha perso, lui è un punto di riferimento. Penso che sia lui dopo Ederson il giocatore che sta facendo davvero bene”.

Su Davide Nicola

“Nicola è un allenatore sanguigno, vive sulle emozioni. A Salerno di emozioni ce ne sono tante e lui l’ha innalzato ancora di più. Avendoci giocato so cosa vuol dire giocare lì. Con la Fiorentina avete visto? Era impaurita arrivata all’Arechi. Il pubblico è il dodicesimo uomo”.

Sulla poca cattiveria agonistica del Napoli

“Conoscendo Spalletti posso dire che lui ce l’ha la cattiveria agonistica. A Napoli quando perdi una partita diventa un funerale anche per la stessa società. Si cerca sempre il caos invece di lavare i panni sporchi in casa, perché altrimenti vai a destabilizzare un ambiente. Questo non succede a Salerno. Se si sbaglia si cerca di tirarsi fuori dalla situazione. Il Napoli non è più debole del Milan o della Juventus, solo dell’Inter. Spalletti inoltre è un grande allenatore”.

Come avrà reagito Spalletti dopo la sconfitta contro l’Empoli?

“Si sarà innervosito, ma non penso che sia andato dagli autori dei due errori per dargli le colpe. Negli ultimi anni è cambiato tanto e non avrà di certo messo il dito nella piaga. Avrà tutelato i giocatori che hanno commesso i disastri in campo”.

Osimhen vale 100 milioni di euro?

“Sta dimostrando che i soldi spesi sono stati investiti bene. Ora sta tornando fuori alla grande. Deve migliorare tanto, Spalletti e lui stesso lo sanno. Oggi ha dimostrato che quei 70/80 milioni sono stati spesi bene. Quindi penso che 100 milioni, ad oggi, possa valerli”.

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Redazione