1 Football Club: gli interventi di Akatugba, Braida e Vivenzio

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Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live.

Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi:

AKATUGBA

Sulle condizioni di Osimhen

“E’ in buona forma, sta migliorando ed è in buone condizioni fisiche, stasera sicuramente giocherà”.

Sul non aver partecipato alla Coppa d’Africa

E’ stato deluso nel non giocare in Coppa d’Africa, ma felice di aver potuto giocare con il Napoli per contribuire alla lotta Scudetto. La Nigeria è sua madre, il Napoli è sua moglie. Sfortunatamente il Covid non gli ha permesso di giocare in Coppa, ma è stato felice di aiutare il Napoli.

Sull’importanza della partita di Barcellona per costruire la mentalità di Osimhen

“Victor ha già disputato delle gare importanti con delle squadre importanti, come i tre gol contro il Lille o la rete contro il Chelsea. Il suo potenziale lo ha dimostrato anche contro le big italiane, questa partita sarà un’ulteriore dimostrazione delle sue potenzialità”.

Sulle possibilità del Napoli di vincere lo Scudetto e quanto ci crede Osimhen

“Osimhen è un credente ed è molto ambizioso. L’impegno che metterà per questa ricerca dello Scudetto sarà molto importante. E’ un sognatore, è il minimo per lui sognarlo”.

Su chi vincerà la Champions League

“Penso la lotta sarà tra PSG e Manchester City”.

BRAIDA

Su cosa manca al calcio italiano per arrivare a livello di quello inglese

“L’Inter è una squadra buonissima e forte, ma sicuramente manca qualcosa. Quando ti trovi colossi di un certo tipo, sono complicati da superare. I nerazzurri hanno fatto molto bene, ma a volte le prestazioni sono coronate anche da episodi che ti fanno vincere o perdere le partite. Ha tenuto testa, a volte le traverse vanno dentro e cambiano la storia e le cose. Nel calcio inglese ci sono ritmi diversi, una fisicità diversa, ma ha tenuto alla grande. Il calcio italiano è un pochino inferiore, ma non di tanto”.

Sulle partite delle italiane in Europa League

“Il Napoli è una squadra molto molto forte, ha un centravanti molto bravo e che piace non solo a me. In questo ruolo riesce veramente ad esprimere quello che deve fare un attaccante. Un centravanti che deve fare gol e non solo, fa reparto da solo ed è molto importante e sicuramente farà le gioie del Napoli. Giocare a Barcellona è sempre complicato, ma non è più il Barça di Messi: è nuovo, diverso, in fase evolutiva e che ha bisogno in questi giovani molto bravi il tempo per farli crescere. Bisogna dargli tempo perché hanno bisogno di giocare, maturare, costruire quel vissuto che nel calcio è importante e indispensabile. L’Atalanta è forte, ma quando arriva il momento decisivo c’è sempre una frenata. Ormai ha assunto un ruolo importante nel calcio italiano ed anche internazionale. La Lazio è alla ricerca di una identità più precisa, quindi saranno tre partite complicate ma non impossibili per le italiane.

Sulla tendenza delle italiane nel trascurare questa competizione

“Quando uno gioca deve giocare per  vincere, soprattutto a certi livelli. Non bisogna trascurare nulla, è un difetto ed una manchevolezza. I giocatori a volte dovrebbero prendersi tutte le responsabilità che gli competono, dando sul campo tutto quanto. A volte alcuni giocatori sono sopravvalutati dalla stampa e da noi e poi se ne pagano le conseguenze. Quando i commentatori e la stampa parlano di certi giocatori con qualità straordinarie ma poi hanno dei limiti, poi in campo non danno quello che si pretende”.

Osimhen o Vlahovic

“Piacciono entrambi, ognuno ha le sue preferenze. Ci sono giocatori che hanno delle qualità similari, uno magari ne fa di più in una stagione, l’altro in quella successiva. Chi li ha se li tenga ovviamente”.

Quanto pesano le coppe europee sulla lotta Scudetto

“Prepararsi tutta la settimana per una partita sola ha un valore, giocarne due ovviamente ti porta via le energie. Il Milan è uscita dalle Coppe e può vincere lo Scudetto, le squadre sono queste e tutte lo possono vincere. Insieme ad Inter e Napoli una di queste può vincerlo. La Juventus è attardata in classifica, ma ce ne sono tre davanti e deve recuperare tutte: vedo improbabile che tutte e tre possano andare male insieme”.

VIVENZIO

Sulla possibilità di vedere Osimhen disponibile contro il Barcellona

“Si comprendeva non fosse nulla di grave, era una botta precedente presa nell’allenamento precedente alla rifinitura. C’è stata apprensione ma tutto è rientrato nella norma. E’ determinante, può spostare gli equilibri, il Barcellona fa fatica a mantenere la linea difensiva unita e lui può dare fastidio e non poco”.

Sulla volontà del Napoli di andare avanti in Europa League

“La volontà c’è, se ti capita il Barcellona non è il più fortunato dei sorteggi. Devi tenere le lunghezze in Serie A, ma l’Europa League non ha valore solo in Italia, nel resto dell’Europa resta un palcoscenico europeo”.

Quanto possono essere utili le verticalizzazioni di Fabian Ruiz

“E’ difficile andare a palleggiare in faccia al Barcellona al Camp Nou, quindi mi aspetto che il pallino del gioco venga lasciato a loro. Ma così facendo si sbilanciano tantissimo ed infatti subiscono tantissimi gol. Attaccano con Gavi, Pedri, Traoré, quindi risulta vincente andare a recuperare un pallone, poi con Fabian Ruiz verticalizzi per Osimhen e fai tranquillamente l’1-0”.

Sul perché Spalletti non gioca con Mertens dietro a Osimhen

“Non li vede insieme perché preferisce una squadra solida ed equilibrata. Con loro due contemporaneamente non sarebbe così ed è una cosa che ha costruito dal ritiro da Dimaro. Spalletti non vuole snaturalizzare troppo la squadra che ora è ai vertici della Serie A e deve giocarsi l’Europa League”.

Sul perché si punti più su

Fabian gioca più in verticale rispetto a Lobotka, ma io li vedo bene insieme. Quest’ultimo riesce a smarcarsi tantissimo ed è quello che tocca più palloni. Secondo me possono convivere ma non in tutte le partite, perché perdi fisicità ed in tal caso può intervenire Anguissa che non fa solo legna in mezzo al campo.

Sulla probabile formazione del Napoli

In porta Meret, sarebbe irrispettoso non farlo partire in Europa League. A sinistra Mario Rui ma salgono le possibilità di Ghoulam. Al centro Rrhamani e Koulibaly, poi a destra Di Lorenzo. Fabian Ruiz e Anguissa al centro di centrocampo. Elmas a destra, Zielinski al centro della trequarti e Insigne a sinistra, con Osimhen al centro dell’attacco.