Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live.
Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi: Robert Jarni, ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Udinese, Giuliano Giannichedda, ex calciatore, tra le altre di Udinese, Lazio e Juventus e Gianluca Monti, capo ufficio stampa del Napoli Femminile.
Sei stato anche al Bari in carriera, ora gestito da de Laurentiis. Ci sono analogie tra Napoli e Bari?
“Ci sono delle similitudini ma, devo dire che è leggermente diverso. De Laurentiis venderà il Napoli e terrà il Bari? Credo di sì, facciamo una scommessa? (ride, ndr)”.
Il Napoli cerca un terzino sinistro. Hai un nome da proporre?
“Negli ultimi giorni si parla molto di Borna Sosa, che gioca in Germania. E’ ancora giovane ma ha una grande carriera davanti a lui”.
Sulla debacle della Juventus contro il Villarreal
“Devo dire che sono rimasto sorpreso anch’io. La Juventus ha avuto molti alti e bassi in questa stagione. Una cosa che mi ha lasciato perplesso è vedere che Allegri abbia lasciato andare via Kulusevski, un giocatore in grado di creare superiorità numerica che faceva molto comodo, specialmente con l’infortunio di Chiesa. Sul match con il Villarreal, devo dire che la Juventus aveva avuto delle occasioni importanti ma, si sa come finisce quando poi sbagli troppo”.
Tanti fondi entrano nel calcio. La figura del presidente ‘alla De Laurentiis’ non è più adeguata nel calcio moderno?
“Sembra una domanda facile ma non lo è. Credo che il Covid abbia cambiato molto, non si fanno tanti trasferimenti. Solo il Real Madrid dà l’idea di voler fare acquisti importanti. Non saprei onestamente. Fare acquisti di livello importante ora è molto difficile. Tutti i club hanno problemi; speriamo finisca presto la pandemia e si torni davvero a fare calcio”.
Ancelotti conferma la sua grande carriera anche al Real. Perchè non ha funzionato a Napoli?
“Bella domanda ed è facile rispondere: lui è stat0 in vari club e ha fatto sempre molto bene, solo a Napoli non ha avuto successo. Probabilmente ci sono stati problemi con la dirigenza ed il presidente ma la sua carriera resta importante”.
9 partite alla fine (10 per l’Inter). Chi vince lo scudetto?
“Difficile da dire adesso: quando vedo le partite in Italia, credo che la spunterà chi segnerà di più in queste ultime giornate. Milan, Inter e Napoli sono tutte sullo stesso piano. Juventus? Troppi alti e bassi quest’anno, mi sembra difficile possa vincere”.
Chi vince la Champions League?
“Siamo ai quarti di finale, credo sia troppo presto per parlare. Si potrà dire quando saremo alle semifinali, io personalmente tiferò Real Madrid”.
Napoli-Udinese. Che partita sarà? Entrambe stanno bene in questo momento
“Hai detto bene, sono due squadre che stanno bene ora. L’Udinese ha ripreso anche a fare risultato, mentre prima faceva solo buone prestazioni. Per quanto riguarda il Napoli, nonostante i punti persi, non credo fosse in crisi. Sono rientrati giocatori importanti. Il Napoli andrà fino in fondo, ha ritrovato un certo entusiasmo che sarà importante da qui alla fine e, prima, era venuto un po’ meno”.
Alleni i giovani della Rappresentativa Dilettanti. Perchè in Italia non si riesce a puntare sui giovani?
“In Italia vogliamo tutto e subito. Ci lamentiamo sempre che i giovani non hanno esperienza; per fare esperienza deve giocare però. All’estero rischiano di più, in Italia appena un giovane sbaglia si mette pressione sulla squadra e sull’allenatore che, poi, deve affidarsi a quelli esperti”.
Capitolo Nazionale: chi sceglieresti come quarta punta tra Balotelli e Joao Pedro?
“Sono situazioni che lascio volentieri al CT Mancini che è abile e bravo. Il mio parere, molto personale, porterei Joao Pedro perchè gioca in Italia e ha la mentalità e il lavoro del nostro campionato, con tutto il rispetto per quello turco. Dipende cosa vuole Mancini dalla quarta punta, se vuole un centravanti dinamico o più statico come Balotelli”.
Napoli-Udinese, la chiave tattica può essere il centrocampo a 3?
“Il centrocampo a 3 può essere una soluzione, forse hai meno dinamismo davanti ma sei più coperto e hai soprattutto più palleggio; può essere una buona chiave di lettura. Su Udogie, secondo me, è uno dei giovani più interessanti; può arrivare al top anche perchè ha importantissimi mezzi fisici”.
Arriva il Derby di Roma. Non sarà una semplice partita come le altre
“Il derby non è mai una partita normale. Vale 3 punti ma, per chi la vince, vale molto di più a livello di entusiasmo. Chi la perde, di contro, deve subito rialzarsi. Sarà importante per entrambe, sia per la vicinanza in classifica, sia per ritagliarsi la possibilità di finire il campionato in un certo modo. La Roma ha speso tanto ieri sera, la Lazio ha il vantaggio di prepararla in una settimana anche se vuol dire poco. In un derby i vantaggi contano fino ad un certo punto, anzi, chi è svantaggiato sulla carta tira fuori qualcosa in più”.
Altra annata negativa per il calcio italiano in Europa. Quali sono le maggiori difficolta?
“Tutta questa difficoltà la vedo, principalmente, sul punto di vista fisico. A livello tecnico non abbiamo i migliori che sappiamo essere in Premier League. Dovremmo aumentare l’intensità, ne ha parlato anche Pioli: in Italia gli arbitri fischiano troppo e il gioco è spesso spezzettato. In Italia credo che la squadra che giochi un calcio europeo sia l’Atalanta, infatti è ancora in corsa in Europa. Ho letto tante critiche sulla Juventus ma secondo me erano eccessive. E’ stata una brutta sconfitta ma, per 70 minuti, la Juventus ha fatto un’ottima partita e poi, purtroppo, non ha avuto la capacità di rimanere in partita fino alla fine”.
Nel Napoli perchè Zielinski è altalenante? Questione di qualità o testa?
“Zielinski, secondo me, è quello più continuo durante l’anno. E’ in difficoltà in questo momento ma, avendo quelle caratteristiche, è normale che abbia un momento di flessione. Come dicevamo prima, in Italia, abbiamo allenatori molto tattici che, ovviamente, lo marcano più stresso. Nel girone di ritorno, i punti guadagnati, valgono doppio perché gli obiettivi diventano fondamentali. Giochi tante partite, gli altri aumentano l’intensità, ed è normale che possa esserci un periodo di calo”.
Preferiresti vincere domani (Napoli Femminile-Juventus Femminile, ndr) oppure perdere ma vincere tutte le restanti del campionato?
“Perdere domani e vincerle tutte, sicuramente (ride, ndr). La Juventus è una realtà importante nel calcio femminile. Speriamo sicuramente di fare una partita importante ma conosciamo l’avversario ed è un match che vale 3 punti. Per la salvezza al Napoli servono tanti punti e sicuramente sarebbe bello avere tutti quelli che arriveranno. Cercheremo di fare una grande partita con la Juventus, ma sappiamo a che punto sia il loro livello”.
Cosa è cambiato nella squadra che ha saputo trovare risultati?
“Qualcosa è scattato nell’ultimo match del 2021 contro l’Empoli, in Coppa Italia. Le ragazze si sono guardate negli occhi dopo la sconfitta contro il Pomigliano e ha trovato una certa coesione. Sono arrivati acquisti importanti ma, sicuramente, si è creata una grande unità d’intenti nel gruppo e i risultati sono arrivati. C’è comunque ancora da lavorare, perché il cammino resta arduo”.
Domani tante iniziative, 75% di pubblico a Cercola e grande entusiasmo. Che giornata sarà?
“Ti ringrazio della domanda. Ospiteremo 50 bambini ucraini, con le madri rifugiate per la grave situazione che sta vivendo il loro paese. Ci sarà una bella iniziativa per scattarsi una foto in occasione della festa del papà. A Cercola sarà un bel clima di festa, con un ambiente profondamente diverso rispetto al calcio femminile”.
Quanto sarebbe importante, per il movimento femminile campano, salvare Napoli e Pomigliano quest’anno?
“Il movimento è in crescita. Bisogna tenere conto che Napoli e Pomigliano sono realtà che stanno cercando di lottare in un movimento che si avvia al professionismo ma che, su certi aspetti, non è ancora pronto. Resistere è ancora più importante. Nei primi anni di professionismo, le due realtà dovranno cercare di ‘tener botta’ e la salvezza sarebbe importantissima”.