1 Football Club: gli interventi di Altobelli, Milanese e Galante

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Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live.

Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi: Alessandro Altobelli, ex calciatore dell’Inter, Mauro Milanese, ex calciatore tra le altre di Napoli e Inter, e Fabio Galante, ex calciatore tra le altre di Inter e Torino.

MAURO MILANESE

Sulla vittoria dell’Inter in Coppa Italia ed il derby perso

“Una grande squadra sull’1-0 dovrebbe chiuderla, ma il calcio è così ed in pochi minuti il Milan l’ha ribaltata”.

Sulle nuove prospettive della Juventus

“E’ obbligata anche senza acquisti ad arrivare tra le prime quattro. Lo scorso anno ha sbagliato la stagione, nell’epoca Ronaldo è mancato il campionato. Gli acquisti di gennaio può renderla pericolosa, la Juve però è leggermente indietro rispetto alle altre. Il distacco dalla prima è notevole, una può anche cedere, l’Inter ha potenzialmente 11 punti di distacco, ma tutte e tre è difficile. Vederla fuori dal quarto posto non rispecchia la rosa e la forza della Juventus, ma Milan, Napoli ed Inter giocano meglio e sono più ‘squadra’. Non credo ce la faccia a recuperare i punti di distanza”.

Sulla Roma che sta deludendo

“Non sta sorprendendo, più che deludendo. O loro o la Lazio può sorprendere in positivo, al momento è un campionato mediocre, ma siamo abituati al fatto che una delle due insidia sempre il quarto posto, stanno facendo meno rispetto alle aspettative”.

Sulla partita tra Napoli ed Inter

“I nerazzurri hanno due risultati su tre, con una partita in meno e stando avanti anche il pareggio potrebbe accontentarli. Potrebbero giocare di ripartenza, lasciando il Napoli in attacco, perché hanno gente di gamba che può fare male. Per il Napoli è importante, gioca in casa e può fare una vittoria che anche se non è quella finale, darebbe fiducia per il proseguo del campionato”.

Sulla possibilità di salvarsi della Salernitana

“Ha nove punti dalla quartultima, è una cosa difficile da fare. Secondo me sarà difficile, ci si può aspettare che una piazza che sale dopo tanto tempo possa riscendere. Mi aspettavo lottasse di più, ma le vicende societarie ed i cambi di società non hanno influito positivamente sulla Salernitana”.

ALTOBELLI

Sulla prova di forza dell’Inter in Coppa Italia dopo il derby

“L’Inter aveva fatto una bella partita anche contro il Milan, per 70′ era in vantaggio ed il portiere milanista è stato fondamentale. Gli allenatori sbagliano tutti, ma in una partita come il derby non ci devono essere tanti pensieri. Al 75′ ha tolto Calhanoglu, Perisic e Lautaro ed è arrivato il primo gol, poi dopo tre minuti il secondo. La squadra non era più quadrata ed in quei minuti di scombussolamento si è persa la partita. Abbiamo giocato bene, ma negli ultimi venti minuti sono arrivati quei cambi che hanno fatto perdere la partita. Per fortuna ieri c’era un’altra partita ed ora sarà in semifinale. Incontrerà il Milan per la rivincita (i rossoneri devono ancora giocare con la Lazio stasera, ndr), non possiamo stare fermi lì dopo il derby”.

Sulla sfida tra Napoli ed Inter

“E’ la partita che il Napoli deve giocarsi tutto. Deve rischiare, perché se vince raggiunge ad un punto l’Inter che ha una partita in meno, ma tornerebbe l’entusiasmo e la squadra ci crederebbe di più. E’ una partita chiave, ma si è visto come si può battere l’Inter: se prende in mano il pallino e gioca è difficile che prenda gol; se lascia in mano il gioco al Napoli va in difficoltà. Quando ha perso è perché ha fatto fare la partita agli altri e quindi se subisce poi prende gol”.

Sulla decisione del Giudice sportivo sul presunto sputo di Lautaro Martinez a Theo Hernandez

“Non abbiamo visto se ci sia stato veramente lo sputo, ma per le parole all’arbitro sono state due giornate. Chi sbaglia deve pagare, le cavolate si pagano, ma devono essere sicuri ed evidentemente non lo sono stati. Gli hanno dato una multa, ma nel caso in cui lo avessero scoperto dello sputo, sarebbe giusto che venisse punito. Uno dei rappresentati della Lega ha ricostruito quanto accaduto e sinceramente non ha detto dello sputo: loro si guardano la partita, hanno i rimborsi, ma dovremmo guardare chi li mette lì. Andiamo a vedere chi sono quelli che vengono messi lì dalla Lega, non fanno assolutamente niente”.

Sull’acquisto della Juventus di Dusan Vlahovic

“In questo mercato di gennai la Juventus ha fatto la più grande operazione che potesse fare. Prendendo Vlahovic a 60 milioni e vendendo Bentancur e Kulusevski a 60 ha dato due giocatori che non giocavano e ha preso uno degli attaccanti più forti d’Europa senza spendere soldi: una grande operazione sia dal punto economico che sportivo. Lui ha segnato subito nella prima partita, quindi in questo momento bisogna aspettarsi di tutto dalla Juve perché è una squadra che con il passare delle partite la troveremo sempre più in alto. Già ora è quarta, ma per lo Scudetto ha tre squadre davanti come Milan, Napoli ed Inter che non sono l’Atalanta. Non lo vincerà, ma è una squadra molto pericolosa per tutti”.

Vlahovic oppure Osimhen

“Sono due attaccanti forti, secondo me Osimhen potrebbe fare molto di più. Vlahovic ha segnato 18 gol, Osimhen 6, ma secondo me con più impegno del nigeriano può migliorare molto di più, perché ha dimostrato di avere grandi qualità”.

GALANTE

Se in Serie A ora ci si arriva con più facilità oggi

“Secondo me sì, anche con più velocità. Io ci arrivai a 18 anni, ma era più difficile, anche andare in Nazionale era più difficile. Bergomi vinse a 18 un Mondiale, ma era un’eccezione. Era un altro calcio. Nel mio periodo nei settori giovanili imparavi dagli allenatori, c’era possibilità di investire. Ci sono periodi in cui in Italia arrivano campioni oppure nascono in quel periodo. Sicuramente nel mio periodo credevamo di più nei giovani, io partii dalla Serie C1 ed anche nel settore giovanile dell’Empoli c’erano tutti italiani. Ora invece ci sono tanti stranieri e quindi non è facile anche per Mancini, per esempio, scegliere dei giovani per uno spareggio importante”.

Sulla mano di Spalletti in questo Napoli

“E’ un allenatore che ovunque è stato, è stato protagonista. E’ stato bravo ed ha gestito bene, a parte i casi Totti ed Icardi, ma ovunque è andato è stato bravo. C’è poco da fare, secondo me può andare ad allenare anche la Nazionale o il Real Madrid, ha esperienza e gestisce bene le situazioni. Chiaro che ci vogliano anche i giocatori, ma il Napoli quest’anno ha vinto la “Champions ed il campionato della sfortuna”. Se è ancora lì è anche per merito suo, perché giocare senza Anguissa, Fabian Ruiz, Osimhen, Insigne ed altri, non è facile. Secondo me è un maestro di calcio ed un esempio per tanti giovani allenatori che vogliano intraprendere la carriera. C’è da ammirarlo e guardarlo come allena, come parla anche. E’ un genio, come ha detto Sabatini”.

Sulla gara tra Napoli ed Inter

“Partita da tripla sicuramente, ieri ho visto Inter-Roma allo stadio ed anche se veniva da un derby perso immeritatamente, ed era una squadra forte. E’ messa bene in campo, va mille all’ora, sarà fortunato chi la vedrà allo stadio. Me la guarderò da solo in televisione perché sarei agitato: da una parte ci sarebbe Spalletti, dall’altra l’Inter che tifo”.